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Oggi parliamo di Binge Eating Disorder – B.E.D. – anche chiamato Disturbo da Alimentazione Incontrollata, continuando il focus sui Disturbi del Comportamento Alimentare – D.C.A.
Questo articolo fa infatti seguito a quello sull’anoressia nervosa pubblicato qualche giorno fa, e ne seguiranno altri su bulimia, sulla differenza con l’anoressia e sull’obesità quando correlata a un disturbo dell’alimentazione.
Parlare dei disturbi alimentari è importante, sapere cosa sono, quali le cause e le conseguenze è essenziale per affrontare un problema così largamente diffuso. Si stima infatti che i DCA colpiscano circa l’1,5% della popolazione femminile e lo 0,5% di quella maschile. Numeri impressionanti che ci devono far riflettere e portare la nostra consapevolezza a un livello più alto.
Presso il mio studio di psicologa a Bari, infatti affronto spesso queste patologie.
Vediamo quindi cos’è il BED o disturbo da alimentazione incontrollata, le cause, sintomo e conseguenze. Buona lettura.
Il Binge Eating Disorder (BED), chiamato anche disturbo da alimentazione incontrollata o Obsessive Eating Disorder, si presenta come uno dei disturbi più diffusi nel panorama mondiale. Si stima, infatti, che in uno studio condotto da Field ed altri, nel 2008, l’incidenza del BED in persone con età superiore a 14 anni, fosse di 10,1 per 1000 persone di sesso femminile e di 6,6 per 1000 persone di sesso maschile nell’arco di un anno.
Il BED fa parte della famiglia dei Disturbi del Comportamento Alimentare, insieme all’anoressia nervosa, alla bulimia nervosa, night eating disorder (sindrome da alimentazione notturna), all’ortoressia nervosa, alla vigoressia, al vomiting e alla drunkoressia. È possibile osservare alcune caratteristiche comuni con gli altri disturbi alimentari, ma, a differenza di questi, il BED è il comportamento alimentare che presenta il più alto rischio di incorrere in problemi di obesità correlati a problemi di natura organica come il diabete, l’ipertensione, le malattie cardiovascolari oltre ad un elevato disagio psicologico, ad episodi depressivi e ad una bassa autostima, senso di inadeguatezza e percezione negativa di sé.
I sintomi del Binge Eating Disorder sono variabili e per questo motivo molto spesso non sono ben riconoscibili al punto da ricondurre il disturbo erroneamente ad un problema di obesità.
I sintomi principali e le possibili cause alla base del disturbo da alimentazione incontrollata si differenziano di gran lunga da quelli osservabili in persone che presentano problemi di obesità e in persone con altri disturbi del comportamento alimentare. Nello specifico, il ventaglio di sintomi è caratterizzato da:
L’obesità e il sovrappeso nel binge eater sono quindi una conseguenza del binge eating disorder e del senso di inadeguatezza e di sofferenza che spinge le persone a ingerire una grossa quantità di cibo. Per questo motivo l’individuo non ingerisce cibo per il piacere di farlo o per fame nervosa, ma lo fa in conseguenza ad uno stato d’animo, ad una sofferenza e un dolore profondo che “riempie” attraverso l’ingestione di cibo.
Le possibili cause alla base dell’esordio del Binge Eating Disorder sono da ricondurre a due fattori principali: genetici e familiari, sistemici.
Mi è capitato spesso di ascoltare storie in cui la persona con BED riportava problemi relazionali con i propri familiari che riguardavano l’idea di perfezionismo, fisica e intellettiva, inculcata e proposta dai familiari con la conseguente percezione da parte della persona con BED, di essere rifiutata se non si risponde ad un ideale di bellezza e perfezione definito dal contesto familiare. La risposta a questa paura continua di essere disconfermati come figli meritevoli di amore e accettazione da parte dei genitori comporta spesso un rifiuto nei confronti di se stessi, poiché l’aspirazione ad avere un corpo perfetto risulta impossibile da raggiungere, fallimentare.
Di conseguenza, il pensiero tipico e inconscio che la persona con Binge Eating Disorder partorisce potrebbe essere il seguente:
“se non posso essere perfetto come i miei genitori vogliono, non sono adeguato e non vengo accettato da loro e di conseguenza se i miei genitori non mi accettano, nemmeno il mondo mi accetterà e quindi sarò costretto a restare solo, inizierò ad odiarmi e a non accettarmi”.
Quello che mi preme sottolineare è il fatto che il bisogno di cibo in questo tipo di comportamento alimentare, diventa un modo per “riempire” il vuoto affettivo provocato dal rapporto con sé stessi e con i familiari o le persone vicine. Le abbuffate rappresentano quindi una “fuga” o un vero e proprio blocco emotivo in risposta ad uno stato affettivo intollerabile ed estremamente doloroso che la persona è costretta a vivere.
L’obesità, il sovrappeso, i problemi cardiovascolari, endocrinologici (come il diabete ad esempio), l’isolamento sociale, la difficoltà a creare relazioni intime, amicali, lavorative, il rifiuto di sé e del proprio corpo sono quindi conseguenze e non cause, di una sofferenza profonda che si manifesta in questo modo.
È importante tenere a mente e conoscere i sintomi e le cause alla base del Binge Eating Disorder per via della difficoltà che si riscontra nel riconoscerlo e diagnosticarlo. Rendersi conto in tempo utile della sofferenza che si sta vivendo e agire nel minor tempo possibile, con una terapia sistemico relazionale adeguata agevolerebbe il percorso di miglioramento e aiuterebbe la persona ad accettare se stesse, ad incrementare le proprie risorse, a migliorare la propria qualità di vita.
Se sei alla ricerca di una psicologa esperta in disturbi del comportamento alimentare (DCA), che possa offrirti una consulenza psicologica o intraprendere un percorso per affrontare questo problema assieme, non esitare a descrivimi il tuo problema nel modulo qui sotto. Ti risponderò il prima possibile e cercheremo insieme una soluzione.
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