Caratteristiche e definizione di coppia in psicologia
Quando si parla di relazioni amorose, è difficile attribuire una definizione stabile e medesima per tutti perché ogni coppia sperimenta e affronta la vita amorosa diversamente, in base alle caratteristiche di personalità e al background culturale, familiare e sociale del singolo individuo.
La coppia per questo motivo è la relazione più complessa e mutabile conosciuta, perché a differenza di altre relazioni quali quelle amicali, familiari, lavorative, fraterne, essa integra tutte le aree vitali della persona.
Le aree che definiscono la coppia sono quattro: l’area erotica, l’area affettiva, l’area sociale e l’area genitoriale. In tutte le altre relazioni non tutte queste aree vengono soddisfatte (ad esempio, in una relazione genitoriale e/o amicale l’area erotica non è presente) e per questo motivo l’analisi da un punto di vista psicologico diventa più ampia e complicata.
Le quattro macro aree della coppia
Nello specifico, le quattro macro aree possono essere definite in questo modo:
- L’area erotica: rappresenta la prima fase della formazione della coppia ed è una condizione necessaria ma non sufficiente. Necessaria perché appunto, senza di essa non è possibile definire l’unione come coppia (come detto in precedenza, si parlerebbe di una relazione amicale, genitoriale e così via) ma non è sufficiente per definire la relazione amorosa, poiché potrebbe essere caratterizzata solo da una attrazione fisica e non anche affettiva.
- L’area affettiva: è la caratteristica che, insieme all’area erotica, dà vita alla coppia. L’insieme cioè dei sentimenti di attrazione, attenzione per l’altro, impegno, cura, condivisione, esclusività, supporto, progettualità dà vita alla relazione amorosa.
- L’area sociale: questo aspetto è caratterizzato dal modo in cui l’uno osserva con le proprie lenti, il proprio retaggio familiare, culturale, sociale l’altro in coppia. Un esempio può essere la definizione da parte di un individuo, di persona affermata: una persona può definire un’altra affermata perché presenta caratteristiche socialmente accettate come un lavoro stabile, una cerchia di amici e persone che nutrono stima nei suoi confronti, la presenza di valori, credenze condivise e così via.
- L’area genitoriale: è la parte che prende vita nel momento in cui si costruisce una progettualità familiare ed è caratterizzata dalla formazione di un nucleo familiare. La caratteristica sarà quindi la condivisione di un progetto di vita insieme che integri l’aspetto biologico e affettivo della riproduzione.
Quali sono le cause della crisi di coppia
Si parla di crisi di coppia, matrimoniale e/o coniugale quando si riconosce una complicazione in una o più delle quattro aree appena descritte.
La crisi che presentano le coppie però non è altro che una manifestazione sintomatologica di una sofferenza profonda, infatti reputo che la mancanza di intimità, il tradimento, le incomprensioni e così via (descritte nel prossimo paragrafo) siano conseguenze sintomatiche di un bisogno profondo non esaudito da parte di uno o di entrambi i partner.
Quello che ho potuto constatare durante la mia attività clinica è che il rapporto di coppia è inquinato seriamente dal fatto che i coniugi quasi sempre non sono adulti. I corteggianti sono affetti da un “deficit di personalità” poiché appunto, la loro personalità è rimasta inchiodata al contenzioso infantile e quindi ha come realtà centrale una sola idea inconscia: “mi sento un bambino infelice”. Per questo motivo il partner deve stra-compensare tutto quello che l’altro non ha ricevuto dalla propria famiglia di origine, permettendo appunto di assaporare al diretto interessato finalmente il successo affettivo-relazionale dei suoi sintomi e delle manifestazioni che si osservano nella relazione con il partner, appunto.
I comportamenti disturbanti nella crisi di coppia
Di conseguenza i comportamenti disturbanti (quelli che comunemente chiamiamo sintomi che si manifestano nella relazione d’amore) non sono altro che una descrizione in un linguaggio difficilmente comprensibile della sofferenza dell’individuo: è come se il bambino ferito, sofferente, che si è sentito non amato, abbandonato, disconfermato volesse che l’altro (il partner) si rendesse conto della sua sofferenza profonda attraverso la messa in atto dei comportamenti disfunzionali (i sintomi) e che diventasse complice dei bisogni profondi del bambino, portando ad una risoluzione di una sofferenza che non fa parte della coppia in sé, ma fa parte di una mancanza profonda, un vuoto affettivo che l’individuo si trascina fin dalla sua infanzia.
Se i due adulti si portano dentro questa parte rossa (definisco così il bambino sofferente che ha bisogno di sentirsi accettato ed amato) così evidente, uno dei due o entrambi, possono iniziare a pensare in modo folle che l’altro possa risolvergli il tormento, riempiendo i vuoti affettivi che ogni persona trascina con sé dall’infanzia fino all’età adulta.
Sintomi e manifestazioni
Di conseguenza, i sintomi che si manifestano durante le crisi di coppia sono tanti e spesso vengono confusi con le cause alla base della crisi. È importante distinguere la causa principale dalle manifestazioni per poter svolgere un lavoro efficace e ragionevole.
Tra i vari sintomi e le manifestazioni di essi, possiamo osservare:
- Mancanza di intimità: la mancanza di rapporti sessuali, di vicinanza fisica come un bacio, un abbraccio, il toccarsi, il mostrarsi nudi può sottendere motivazioni profonde di allontanamento emotivo che possono manifestarsi attraverso l’allontanamento fisico;
- Individualità VS dipendenza: non riuscire ad avere una vita individuale costituita da passioni, attività personali o, viceversa, non riuscire a creare un equilibrio tra le proprie passioni ed il proprio tempo e il rapporto con il partner, può essere un motivo di crisi e allontanamento reciproco;
- “Coltivare” menzogne: celare una emozione, un sentimento, un risentimento, mentire su un comportamento senza invece affrontare e discutere può incrementare la distanza e di conseguenza, le incomprensioni tra i due partner fino a compromettere una comunicazione efficace e funzionale;
- Cambiamenti: i cambiamenti normativi e/o paranormativi come la perdita di un genitore, il trasferimento di un figlio, la nascita di un figlio, la nascita di un nipote, un trasloco improvviso, cambiamenti lavorativi e anche abitudinari possono incrinare la relazione se non vengono affrontati con sincerità e consapevolezza verso se stessi e verso la coppia costituendo distacchi e mancanza di comprensione;
- Tradimento: l’attrazione fisica e/o mentale verso un’altra persona è una condizione umana e comune presente in ogni coppia. Si decide di stare insieme e di avere come regola implicita l’esclusività nei confronti del partner in modo razionale e stabile nel momento in cui si sceglie di condividere la propria vita con l’altro. Quando però l’esigenza di avere un’altra persona da un punto di vista erotico e/o emotivo nasce per riempire un vuoto, una mancanza presente nella relazione con il proprio partner, questo può costituire una problematica che incide nel rapporto.
Come superare una crisi di coppia?
Non esiste purtroppo un vademecum che sia utile e uguale per tutte le coppie finalizzato a superare la crisi che si sta vivendo. Purtroppo ogni coppia è diversa e soprattutto ogni coppia è costituita da due individui con una personale storia, vissuti diversi che devono costantemente trovare un modo adeguato per condividere la propria vita con una persona diversa che ha vissuti diversi dai propri.
In ogni caso, reputo sia indispensabile per la coppia imparare a riconoscere i bisogni che sottendono le loro manifestazioni problematiche insieme. Come ho scritto in precedenza, se la persona porta con sé un bambino “che ha n testa” sofferente, che si è sentito non riconosciuto, amato, accettato, potrebbe inevitabilmente rivendicare il bisogno di amore che ha con il partner. Quel bisogno però non è un bisogno maturo, ma è il bisogno della parte rossa e ferita che si è sviluppata durante l’infanzia.
Iniziare a comprendere quindi quanto quello che succede sottende un bisogno personale, che l’altro non può soddisfare, e quanto invece è un bisogno attuale che può essere soddisfatto dal partner e quindi dalla relazione d’amore, distinguendo in modo netto le due sfaccettature, è un primo passo per avere una attenzione più chiara e efficace nei confronti della crisi di coppia.
Crisi di coppia oggi: convivere ai tempi del corona virus
“Come faccio a convivere in casa con lui/lei in questi giorni di emergenza, visto che non ci parliamo da giorni?”
“Non sono in ansia per il virus tanto quanto per la convivenza forzata con lui/lei…”
Questi sono alcuni dei messaggi che ricevo dai miei pazienti che stanno convivendo con questa situazione extra ordinaria.
È banalmente difficile poter sostenere una situazione di emergenza insieme ad una di crisi all’interno della propria abitazione, unico luogo ad oggi “sicuro” e che dovrebbe proteggere da un eventuale contagio.
La difficoltà di convivenza emerge ancor più oggi, nelle coppie in crisi, poiché appunto il contesto spesso agevola una inerzia nel cercare di affrontare e superare le problematiche di coppia. Spesso infatti il lavoro, la libertà di passare del tempo fuori sono delle strategie che le persone mettono in atto per gestire al meglio la crisi coniugale nel quotidiano.
Oggi non è possibile accedere alle difese costruite per mantenere un equilibrio instabile nella propria dimora, non è possibile utilizzare le strategie che di solito hanno evitato litigi e discussioni usate fino a questo momento.
E allora cosa si può fare?
Cosa si può fare per risolvere?
Si può utilizzare il tempo che si ha a disposizione per fermarsi e iniziare a comprendere realmente quale possa essere il problema che ha dato inizio alla crisi. Le vie di fuga non sono permesse e di conseguenza diventa un obbligo quasi, mettersi di fronte al proprio partner e iniziare a dialogare in modo costruttivo, esprimendo realmente quello che non vi fa stare bene, che vi crea disagio insieme all’altro, quello che “sentite” in risposta ai comportamenti, ai silenzi e alle azioni messe in atto dall’altro che tanto vi infastidiscono.
Potete ad esempio ordinare i pensieri scrivendo un vostro diario per poi capire come meglio comunicare il vostro sentire al partner, potete scrivere una lettera che spieghi come state affrontando la convivenza forzata, descrivendo i vostri vissuti, le vostre sofferenze, le vostre esigenze e i vostri desideri. Potete parlarne di persona cercando di evitare di accusare l’altro, ma principalmente esprimendo quello che voi state sentendo in questo periodo.
Nonostante non riusciate a trovare un punto in comune da tempo sulla gestione della relazione, paradossalmente in questo periodo state convivendo con la medesima situazione in casa, state sperimentando le stesse difficoltà nella condivisione degli spazi comuni in modo forzato. Potreste partire da un punto in comune così difficoltoso ed esplicativo per poi iniziare a dialogare sui vostri vissuti in coppia.
Terapia
La terapia efficace in casi di crisi di coppia e/o coniugali è il sostegno psicologico. La terapia di coppia ha lo scopo di ripristinare una comunicazione efficace tra i due protagonisti che possa loro aiutare a comprendere meglio le ragioni dell’altro e sentirsi emotivamente, fisicamente, cognitivamente connessi.
Essa prende avvio con l’invito di entrambi i partner in stanza di terapia. I due, in presenza dello psicologo esperto, espongono i problemi che li hanno portati a richiedere la consulenza. Le prime sedute vertono su una anamnesi dei due partner. Raccoglierò informazioni riguardo la vita personale di entrambi, le famiglie di origine, la creazione della coppia attuale e il clima attuale che vivono i due protagonisti approfondendo le aree di indagine descritte in precedenza per comprendere dove possa essere presente la falla che ha portato i due a richiedere la consulenza.
A volte risulta necessario anche invitare i partner individualmente per qualche seduta per agevolare la comunicazione di argomenti che possono risultare imbarazzanti e destare vergogna in presenza dell’altro.
Come si svolge la consulenza psicologica
Dopo la conoscenza iniziale, cercherò di chiarire le problematiche espresse da entrambi e di dare un significato ed una chiave di lettura limpida e coerente con le motivazioni di entrambi. Descriverò quindi le motivazioni che sono emerse alla base della crisi esponendo quali possono essere gli obiettivi che si cercherà di raggiungere attraverso la terapia tramite un contratto terapeutico.
La durata è variabile, in base alla rispondenza dei partner, alla problematica presentata, alle difficoltà della coppia nei confronti della terapia e alle difficoltà personali di ognuno di loro.
Non si esclude la possibilità di trasformare la terapia di coppia in una, o due, terapie individuali nel momento in cui dovesse emergere una problematicità individuale che mina, di conseguenza, il rapporto di coppia. L’obiettivo sarà stimolare la comunicazione e la motivazione che ha condizionato i comportamenti, le emozioni, i sentimenti di entrambi al fine di incrementare una efficace e funzionale comunicazione emotiva, verbale, affettiva, fisica di entrambi.
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